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Sabato, 27 Aprile 2024 - ore 06:29

Martedì 26 Luglio 2011

Comfort abitativo e benessere della persona..

 

 Siamo tutti abitanti e utilizzatori degli edifici, siano essi: la nostra casa, l’ufficio dove lavoriamo, la scuola dove studiano i nostri figli, i luoghi dove trascorriamo il nostro tempo libero.


Nei Paesi Occidentali trascorriamo circa il 90% della nostra vita in ambienti chiusi, perciò il nostro benessere dipende dall’ambiente che si sviluppa in questi edifici.

 

Gli edifici contemporanei sono diversi da quelli del passato: sono variate le esigenze di comfort domestico e gli stili di vita e i progettisti sono chiamati a interpretare questi mutamenti.


Non ha quindi più alcuna giustificazione una progettazione orientata al solo soddisfacimento quantitativo senza preoccuparsi anche della qualità di ciò che si edifica.

Se non si progetta pensando al benessere di chi vi abita, la prima conseguenza è che per bilanciare un pessimo progetto ci si deve affidare sempre più agli impianti tecnologici. Tutto questo, naturalmente, comporta costi sia sotto il profilo energetico sia a livello di salute.


Occorrono quindi committenti più consapevoli e progettisti più aggiornati, ma anche strumenti normativi più moderni, fondati sulle necessità degli uomini e non solo sulle tecnologie promosse dal mercato.


Abitare un edificio di buona qualità porta certamente, oltre che ad un risparmio energetico, anche al miglioramento del comfort.


Il minor fabbisogno energetico, indubbiamente un aspetto importante, non è infatti l'unico vantaggio. Ad esempio avere una casa ben isolata termicamente significa anche non avere delle superfici fredde intorno a se'. Tutti sappiamo come sia fastidioso stare vicino ad una vetrata fredda o stazionare in un luogo in cui il pavimento è ad una temperatura minore dell'ambiente.

La temperatura che noi percepiamo infatti non è solo quella dell'aria intorno a noi bensì una media delle temperature dell'aria e delle superfici che ci circondano. Questo fa si che avere delle pareti “calde” significa stare bene anche con una temperatura ambiente di 18-20° C anziché 20-22°C.


Se il cappotto termico è ben eseguito, eliminando cioè ogni ponte termico, l'edificio è inoltre più sano, non attaccato da condensa e umidità e conseguentemente gli ambienti interni sono sicuramente più salubri e privi di muffe altamente nocive per la salute di chi li abita.

I ponti termici sono parti specifiche e localizzate dove si accentuano notevolmente i flussi di calore verso l'esterno. Possono essere dovuti a condizioni geometriche particolari (ad esempio gli angoli) o da punti deboli per accostamento di materiali diversi e con diversa conduttività termica.
Sono punti critici sia perché disperdono molto calore sia perché in tali punti si avranno temperature delle superfici interne molto basse con il rischio conseguente di formazione di condensa e muffe.
L'eliminazione di ogni ponte termico non è sicuramente un problema da poco ma è possibile ottenerla con un'accurata progettazione e con un'attenta esecuzione. E' necessario infatti che il progettista sviluppi un progetto esecutivo corredato di tutti i dettagli necessari e che rediga anche un capitolato sulla base del quale chiedere le offerte, e di cui facciano parte anche le indicazioni che assicurino la qualità costruttiva.