Giovedì 03 Marzo 2011
Ponti termici geometrici e tra materiali

Tra i principali responsabili delle perdite di calore in un edificio e della formzione di condensa, con conseguenti muffe, vi è il ponte termico.
Esistono due categorie di ponti termici, quelli geometrici e quelli tra materiali (a volte una combinazione di entrambi i fattori).
I ponti termici geometrici costituiscono discontinuità presenti in costruzioni in cui la superficie interna riscaldata risulta essere minore della superficie esterna raffreddata; per esempio: angoli degli edifici, angoli tra pareti e solai, ecc.
I ponti termici tra materiali si manifestano invece in strutture che, essendo composte da diversi materiali, presentano un coefficiente di conducibilità termica maggiore rispetto al materiale circostante. È il caso di travi e pilastri in cemento armato, elementi di fissaggio in alluminio o acciaio, ecc.
Le zone con un ponte termico, angoli, raccordi fra i muri, o semplicemente zone dove l'isolamento è assente, presentano una resistenza termica inferiore rispetto al valore medio di tutto l'involucro. Inoltre, la temperatura superficiale interna, nelle zone dove sono presenti i ponti termici, è inferiore a quella della restante porzione della parete. In queste zone fredde la temperatura può facilmente essere al di sotto del punto di rugiada, provocando una condensazione superficiale del vapore d'acqua e quindi la formazione di macchie di umidità e proliferazione di muffe.
Per identificare le zone con ponti termici di rielivo si può ricorrere ad un'indagine termografica in grado di accertare le criticità energetiche-costruttive dell'edificio.