Lo studio di una corretta illuminazione naturale all’interno degli ambienti, è il primo aspetto tecnico da valutare quando si installano le schermature solari sulle superfici trasparenti di un edificio: tali elementi infatti devono garantire un’adeguata illuminazione naturale.

La presenza di ampie superfici vetrate favorisce sia il benessere visivo che il risparmio di energia elettrica necessaria per l’illuminazione artificiale, ma comporta un elevato consumo di energia per la climatizzazione dei locali sia in inverno che d’estate per garantire il benessere termoigrometrico delle persone che occupano gli ambienti.

Per valutare la corretta illuminazione naturale all’interno degli ambienti, si procede al calcolo del “Day-Light Factor”, indice che corrisponde alla percentuale di luce naturale (lux) entrante nella stanza attraverso le aperture trasparenti.

Secondo il CIE (Commission International de l’Eclairage), tale valore viene calcolato in condizioni di cielo coperto; ciò significa che per l’analisi del “Day-Light Factor” viene preso in considerazione il peggior caso possibile: quello con la minima quantità di luce naturale.
Si consideri infatti che l’ammontare di lux in una giornata di cielo sereno è pari a circa 100.000 lux, mentre in una giornata a cielo coperto è di circa 8.500 lux.
La regola generale, largamente accettata a livello internazionale, è che per una corretta illuminazione naturale all’interno degli ambienti, il “Day-Light Factor” non deve essere inferiore al 5% per i locali destinati ad uffici.
L’intento è quello quindi di prevedere brise soleil distanziati tra loro ed orientati in modo da permettere un’efficace protezione dalla luce diretta ed al contempo consentire il soddisfacimento dell’indice “Day-Light Factor” in qualsiasi punto dello spazio ed in ogni postazione di lavoro.

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