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Venerdì, 29 Marzo 2024 - ore 09:50

Lunedì 14 Novembre 2011

Studio dei venti

Tra gli elementi da tenere in considerazione nella progettazione, ci sono da affrontare gli aspetti legati non solo all’analisi del sito ma anche lo studio ed il controllo dei venti per stabilire la forma e l’orientamento dell’edificio.


I venti sono spostamenti di masse d’aria dovuti alle differenze di pressione atmosferica provocate dal riscaldamento irregolare della superficie terrestre ad opera dell’irraggiamento solare.
In presenza di due punti con differente pressione si origina una forza detta forza del gradiente di pressione o forza di gradiente che agisce premendo sulla massa d'aria per tentare di ristabilire l'equilibrio. Il flusso d'aria non corre in maniera diretta da un punto all'altro, cioè con stessa direzione della forza di gradiente, ma subisce una deviazione dovuta alla forza di Coriolis che tende a spostarlo verso destra nell'emisfero settentrionale e verso sinistra nell'emisfero meridionale. A causa di questo effetto il vento soffia parallelamente alle isobare. In questo caso si parla di vento geostrofico. Tuttavia alle basse quote (meno di 600 m) è necessario tenere anche conto dell'azione dell'attrito con la superficie terrestre, che è in grado di modificare la direzione del vento di circa 10° sul mare e 15-30° sulla terra rispetto a quella del vento geostrofico, rendendo il percorso dall'alta pressione alla bassa pressione più diretto. La velocità del vento, o meglio la sua intensità, dipende dal gradiente barico, cioè dalla distanza delle isobare, e si misura con uno strumento chiamato anemometro.


I venti si classificano in costanti, periodici, locali.


Venti costanti: sono quelli che soffiano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso. Tra questi vi sono gli alisei, i venti extratropicali e i venti occidentali. Gli alisei si generano nelle zone anticicloniche tropicali e convergono verso quelle equatoriali. I venti extratropicali spirano nelle fasce equatoriali dove, per effetto del riscaldamento, si formano masse ascendenti di aria calda e umida. I venti occidentali spirano tra i 35° e i 60° e da sud-ovest a nord-est nell'emisfero boreale e da nord-ovest a sud-est in quello australe.

Venti periodici: sono quelli che invertono periodicamente il loro senso. Il periodo può essere stagionale come nel caso dei monsoni o degli estesi o anche semplicemente diurno come nel caso delle brezze. I monsoni sono caratteristici dell'Oceano Indiano e dei mari della Cina. Nel semestre estivo, tra aprile ed ottobre, spirano dall'Oceano verso terra mentre durante quello invernale tra Novembre ed Aprile soffiano dal continente verso il mare. Gli etesi soffiano durante l'estate dal Mar Egeo verso l'Egitto e sul percorso inverso durante l'inverno. Tra le brezze si riconoscono tre tipologie: brezze di mare e di terra, di lago e di riva e brezze di monte e di valle.

Venti locali: tipici delle zone temperate dove soffiano irregolarmente quando si vengono a creare zone cicloniche e anticicloniche sono moltissimi e spesso legati alla nomenclatura locale, a seconda delle zone in cui si generano.

Queste considerazioni un tempo erano valutate con grandissima attenzione e tenute in conto non solo per quanto riguarda gli aspetti della navigazione o la protezione di determinate colture agricole, ma persino nella costruzione delle città.

Non sono rari gli esempi di interi centri storici di molte città, soprattutto costiere, che portano nella disposizione planimetrica dei loro edifici il segno indelebile di questi criteri costruttivi.

Tipica è la disposizione urbanistica detta "a lisca di pesce", caratteristica dei centri storici di molte città costiere che si affacciano sull'Adriatico meridionale, da Bisceglie fino a Monopoli, tra i quali quello di Molfetta è il più rappresentativo.


Classificazione della velocità dei venti secondo la scala Beaufort