Martedì 25 Ottobre 2011
Sindrome da edificio malato

Vivere in ambienti malsani non è certo di giovamento alla nostra salute.
Spesso, però, siamo obbligati dalle circostanze ad una convivenza poco salutare; le case in cui viviamo e gli ambienti in cui lavoriamo possono provocarci la cosiddetta "sindrome da edificio malato”.
L'aria viziata degli uffici a causa di un errato ricambio d'aria, dalle apparecchiature in uso (computer, fotocopiatrici, ecc.) sono le fonti principali di emicranie, nausea, arrossamenti oculari, stanchezza.
Allo stesso modo l'aria delle nostre abitazioni è satura dei vapori rilasciati dai prodotti di uso domestico e condizionata dalla presenza di televisori, impianti per il riscaldamento, stufe elettriche, ecc.
Il ricambio d'aria sta alla base di una corretta prevenzione di malesseri ed irritazioni, ma non è l'unico fattore incisivo; sarebbe cautelativo vivere in ambienti che generano correnti continue, favorite da materiali porosi e permeabili all'aria.
La chiave di un ambiente sano è il pH.
Se controllate il pH delle vostre abitazioni vi accorgerete che purtroppo è acido; quindi respiriamo tutto il giorno aria acida!
Possiamo progettare e costruire case e uffici in modo tale da rendere i loro ambienti interni più alcalini in modo naturale.
Gli edifici costruiti con risorse rinnovabili e pensati per risparmiare energia sono solo il primo passo di una riprogettazione.
Nell'ambto edilizio occorre analizzare i seguenti flussi:
- Aria
- Luce
- Suono
- Acqua
- Energia
- Persone
- Materia
Dobbiamo progettare spazi fisici che siano piacevoli dal punto di vista estetico, ma che mantengano anche un pH aeguato al loro interno, permettendo ai 7 flussi di interagire.
Edifici del genere andrebbero ben oltre il risparmio energetico.
IL NOSTRO PROGETTO: utilizzo delle tecniche di biomimesi, ovvero di imitazione dei processi naturali per affrontare le tematiche del costruire, del produrre energia e del trattamento delle acque e dei rifiuti.
Il progetto si basa sul presupposto che in natura tutto si trasforma. La natura non crea rifiuti, ma ciò che è scarto per gli uni diventa nutrimento per gli altri. Generando un sistema virtuoso in grado di apportare benefici a cascata.