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Mercoledì, 08 Maggio 2024 - ore 18:56

Giovedì 21 Ottobre 2010

Ponti termici

Si definisce ponte termico la parte della struttura di un edificio che presenta caratteristiche termiche significativamente diverse da quelle circostanti. In particolare un ponte termico consente flussi di calore più rapidi.
Un ponte termico incide negativamente sull'isolamento di un edificio perché costituisce una via privilegiata per gli scambi di calore da e verso l'esterno.

Le cause
- Discontinuità tra materiali (ad esempio fra muratura e struttura in cemento armato);
- discontinuità geometriche (ad esempio angoli e sporgenze);
- discontinuità nell'isolamento.

Gli effetti
- Perdite di calore: i ponti termici possono anche triplicare la trasmissione di calore in una sezione dell’edificio, pur rappresentando solo una minima parte della superficie stessa.
- Formazione delle muffe: un ponte termico, a causa della contemporanea presenza di umidità relativa alta e bassa temperatura, crea le condizioni ideali per la formazione di muffe.
- Danni alla superficie: le variazioni cicliche della temperatura superficiale causano una polverizzazione dei materiali della struttura.
- Diminuzione del comfort termico: quando la temperatura superficiale interna di una parte della struttura (parete, pavimento, ecc.) è inferiore di almeno due o tre gradi rispetto alla temperatura dell’ambiente si avverte una sensazione di disagio in prossimità di tale superficie.

Come evitarli
I ponti termici possono essere evitati coibentando in maniera adeguata le parti aggettanti di un edificio quali balconi in calcestruzzo, architravi, pilastri in cemento armato e simili. La regola principale per evitare i ponti termici è realizzare una coibentazione ottimale dell'edificio.

La TERMOGRAFIA è lo strumento utilizzato per individuare e quindi ridurre le dispersioni di energia degli edifici.